4 ott 2024
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La crescita del Mezzogiorno tra innovazione, Mediterraneo e nuovi mercati

Da Martino Loiacono

Branded Content Creator - EY Italy

4 ott 2024
Dopo le tappe di Bologna e Monza, il percorso di EY “On The Road” ha fatto tappa a Napoli per un confronto tra istituzioni, aziende, associazioni di categoria e mondo universitario su innovazione e sviluppo del Mezzogiorno. Nel corso della serata premiate anche le eccellenze del territorio: Mirko De Falco, CEO di FARVIMA MEDICINALI; Vittorio Genna, co-fondatore e vicepresidente di Ala Spa e Giancarlo Fimiani, CEO di R-Store

Proiezione del Mezzogiorno nel Mediterraneo, sviluppo di PMI e startup innovative, ma anche rafforzamento del sistema infrastrutturale per guardare sempre più all’Europa. Sono stati questi i temi al centro della terza tappa del roadshow ‘’On the Road: L’imprenditoria italiana e il valore degli ecosistemi territoriali’’ di EY Private – il percorso che esplora e premia le eccellenze del territorio – che si è tenuta lo scorso 25 settembre a Napoli.

 La centralità delle imprese familiari e l’innovazione che sta attraversando il Mezzogiorno

(Da sinistra: Nicola Saludutti, Enrico Lenzi ed Eugenio Amodio introducono l’evento)  
 

Dopo l’introduzione di Nicola Saldutti, caporedattore economia del Corriere della Sera, che ha sottolineato l’impegno di EY per supportare e raccontare il ruolo degli ecosistemi imprenditoriali, Enrico Lenzi, Partner di EY e Responsabile Italia del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno, ha ricordato che le imprese familiari rappresentano una fetta molto importante dei clienti di EY e una parte importante del fatturato della firm. Per questo, ha spiegato, la vicinanza alle aziende familiari fa parte del nostro DNA, come emerge anche dall’iniziativa del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno giunta alla ventisettesima edizione, la cui cerimonia si terrà il 7 novembre a Milano. On The Road, in questo senso, rappresenta la declinazione territoriale del Premio e ha l’obiettivo di far dialogare istituzioni, imprese associazioni di categoria per costruire un ecosistema sempre più virtuoso. Gli imprenditori, ha aggiunto Lenzi, godono di un importante capitale di fiducia. Stando ai dati della survey EY-SWG, l’80% ritiene infatti che le PMI abbiano un ruolo importante per la crescita, che creino innovazione (64%) e che siano determinanti per la creazione di posti di lavoro (56%). Una fiducia ben riposta considerato che il 99% degli imprenditori vuole investire nei prossimi anni. In questo senso, ha concluso, la Campania, con le sue PMI e le sue tante startup, rappresenta un fiore all’occhiello per le sue eccellenze territoriali.

La Campania non è solo turismo, ha esordito Eugenio Amodio, Partner di EY e Responsabile della sede di Napoli, ma anche tessile, agroalimentare, industria del mare, dell’aerospazio e altri importanti settori. I dati elaborati dal Macroeconomic Bulletin di EY, del resto, dimostrano che la Campania sta ottenendo ottimi risultati nell’ambito delle esportazioni (+74% nel primo trimestre 2024 rispetto alla media 2019) e anche nell’ambito dell’innovazione e delle startup creative. Il territorio, ha concluso, ha uno straordinario capitale umano, dotato di creatività e determinazione che si declinano in un’importante capacità di innovazione che viene esportata anche all’estero.


Innovazione, startup e l’eccellenza del sistema universitario campano

(Antonio Garofalo, rettore dell’Università Parthenope)

La Campania è un territorio interessante non solo a livello imprenditoriale, ma anche per startup e startup innovative under 30. Con queste parole Antonio Garofalo, rettore dell’Università Parthenope, ha aperto il suo intervento. Garofalo ha sottolineato che la Campania ha degli atenei di eccellenza che sono un fiore all’occhiello del sistema universitario italiano, come conferma la diminuzione degli studenti che abbandonano la Campania per studiare al nord. In questo quadro l’ambizione dell’Università Parthenope è attrarre studenti dall’estero, anche dal Nord Africa, con l’obiettivo di far fronte in modo virtuoso al calo demografico che rischia di mettere in crisi il sistema Paese per via degli impatti che avrebbe sulla società, sui conti pubblici e sul mondo del lavoro. Proprio per questo, ha concluso, risulta decisivo rendere sempre più attrattivo il nostro sistema universitario ed è quello a cui stiamo lavorando.


Trasformazione, centralità delle città e il valore del partenariato pubblico-privato. La visione del sindaco Manfredi

(Nicola Saldutti con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi)

Cosa sta facendo Napoli per attrarre imprese e investimenti? Con questa domanda Saldutti ha dato il via all’intervista con Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli. Manfredi ha spiegato che le città hanno un ruolo cruciale nelle trasformazioni, perché proprio nei grandi centri urbani viene favorita la concentrazione di persone, capitali e idee. Ed è quindi fondamentale che i sindaci abbiano una visione del futuro per essere in grado di attrarre gli investimenti tramite un ecosistema capace di intercettare i cambiamenti e accogliere le transizioni ambientale e digitale. Venendo a Napoli, ha aggiunto, stiamo lavorando per creare un clima aperto ai capitali privati, finalizzati a concretizzare l’alto potenziale della città.

Lo scenario macroeconomico nazionale e internazionale Basti pensare ai dati sulla crescita della città e di tutto il Mezzogiorno negli ultimi 3 anni. In questo contesto, stimolato da Saldutti, Manfredi ha spiegato che serve costruire partenariati pubblico-privati in un quadro che vede la pubblica amministrazione in grado di dare risposte rapide ai cittadini. L’obiettivo è favorire anche la rigenerazione ambientale e urbana, come avvenuto per il cimitero delle fontanelle. Il dialogo tra istituzioni, imprese, e associazioni di categoria, ha aggiunto, è fondamentale per costruire una città migliore, grazie a una comunità allargata anche alle aziende che ormai hanno una dimensione sociale. Napoli, ha concluso il sindaco, ha l’ambizione di essere un modello di economia con una visione sociale, frutto della partecipazione di tutti gli stakeholder.


Lo scenario macroeconomico nazionale e internazionale 

(Emilio Rossi, Oxford Economics)

 

Al termine dell’intervista del sindaco, Emilio Rossi, Senior Economist di Oxford Economics, ha presentato un’analisi del quadro macroeconomico internazionale. Rossi ha spiegato che l’economia mondiale è tornata ai tassi di crescita pre-pandemia (no boom, no bust), e dunque a una fase di equilibrio. Il PIL globale, ha spiegato, negli scorsi trimestri si è mosso intorno a una crescita del 2/2,5% ed è il tasso di crescita che Oxford Economics si aspetta anche per i prossimi trimestri. Venendo alle aree geografiche, Rossi ha sottolineato che Cina e Stati Uniti rallenteranno, mentre accelererà l’India e miglioreranno anche i dati dell’Eurozona. La politica fiscale, ha aggiunto, non sarà un motore di crescita perché in questa fase sono rientrati tutti gli eccessi di spesa. In questo scenario, la crescita dell’Eurozona sarà trainata dalla domanda domestica, legata anche alla crescita dell’occupazione, cosa che potrebbe dare un’accelerazione ai consumi.

Per quanto riguarda gli scenari futuri, ha aggiunto Rossi, Oxford Economics ha analizzato gli impatti delle politiche economiche di un secondo mandato di Trump. I dazi che ha annunciato avrebbero un forte impatto sulla Cina ma anche sugli stessi Stati Uniti; non solo per le ritorsioni di Pechino ma anche per l’inflazione e quindi il ritorno a un aumento dei tassi. In sostanza, ha precisato, le politiche protezioniste non funzionano: per crescere servirebbe maggior apertura ai capitali e alle competenze dei talenti. L’AI, ha concluso, potrebbe essere un motore di crescita a patto che vengano sviluppati investimenti e competenze necessarie ad abilitarne il potenziale. Proprio come sta avvenendo in Campania con la crescita di importanti startup innovative.

 

Crescita PIL italiano

0.7%

2024

Crescita PIL italiano

1.2%

2025

Crescita PIL italiano

3,6%

2019 - 2024

Tasso disoccupazione in Italia

< 7%

2024


 

La crescita del Mezzogiorno tra innovazione ed export

(Mario Rocco, EY)

Il Pil del nostro Paese, ha esordito Mario Rocco, Partner EY, Valuation, Modelling and Economics Leader, tra il 2019 e il 2024 è cresciuto del 3.6%, grazie agli incentivi (settore delle costruzioni in primis) e a una politica fiscale che ha sostenuto consumi e investimenti. Per quanto riguarda la chiusura del 2024, ha spiegato Rocco, ci aspettiamo una crescita dello 0,7% e nel 2025 un +1,2%, legato agli investimenti e alle esportazioni che muoveranno il PIL. In questo quadro, il Mezzogiorno sta attraversando un interessante fase di crescita: basti guardare all’export che tra il 2019 e il primo trimestre del 2024 è cresciuto del 104% in Calabria e del 74% in Campania, ma anche alla presenza di start-up e imprese innovative. Secondo i dati dell’ultima edizione del Macroeconomic Bulletin nel Mezzogiorno sono presenti il 28% di start up e PMI innovative, e ci sono 1,1 Startup e PMI innovative per 1000 addetti nelle imprese attive, cifra che sale a 1,5 in Campania. Un dato, ha spiegato Rocco, bellissimo, perché queste imprese sono alla base della crescita futura, dal momento che operano nelle filiere del futuro legate alla transizione digitale e a quella ecologica. PMI e start-up innovative stanno investendo in produttività e quindi saranno in grado di produrre ricchezza per il Paese. In effetti, ha chiosato Rocco, quello della produttività è un tema decisivo non solo per la crescita ma anche per l’aumento dei salari reali che dagli anni 70 a oggi, in Italia, sono cresciuti solo del 4%. Per consolidare la crescita e l’aumento dei salari reali servono dunque investimenti produttivi soprattutto legati alle competenze e all’innovazione. 

 

Infrastrutture materiali e forza del tessuto imprenditoriale campano

(Costanzo Jannotti Pecci, Unione industriale di Napoli)

Dopo l’analisi dello scenario macroeconomico, Costanzo Jannotti Pecci, Presidente dell’Unione Industriale di Napoli, ha analizzato il tessuto imprenditoriale campano, elogiando lo stretto dialogo con l’amministrazione comunale e il rafforzamento delle infrastrutture immateriali, declinato anche nel patto per Napoli. Il capitale umano del territorio, ha spiegato Pecci, è straordinario e ci ha permesso di raggiungere ottimi risultati a livello di export in vari settori, tra cui il turismo, considerato l’elevatissimo numero di turisti stranieri che stanno visitando la città che può essere ritenuta una sorta di brand apprezzato nel mondo. L’industria turistica, del resto, si nutre di importanti infrastrutture, come l’aeroporto di Napoli, che con l’aumento dei voli dagli Stati Uniti e dall’Asia, sta raggiungendo numeri importanti. In questo quadro, ha aggiunto Jannotti Pecci, le sfide riguardano il settore dell’automotive che deve confrontarsi con il green deal e le sue norme stringenti che potrebbero comportante delle criticità e poi con la burocrazia e i tempi della giustizia amministrativa che sono un limite agli investimenti. Infine, resta la necessità di costruire un sistema infrastrutturale più efficiente per interconnettere tutte le aree del Sud Italia oltre che la necessità di far fronte alla desertificazione demografica e all’emigrazione che rischiano di privare il territorio di lavoratori qualificati. Napoli e il Sud, ha concluso, possono riuscire a vincere queste sfide, come dimostra la crescita degli ultimi anni.


Impresa e territorio, sfide internazionali e crescita locale

(Nicola Saldutti modera il panel con Manuela Soncini, Pierluigi Petrone, Paolo Scudieri)

Concluso l’intervento di Jannotti Pecci, Saldutti ha dato il via al panel dedicato alle sfide internazionali e alla crescita locale che ha visto il dialogo tra Pierluigi Petrone, CEO di Petrone Group; Paolo Scudieri di Adler Group e Manuela Soncini Head of Wealth Advisory di UniCredit.

Diversificazione e internazionalizzazione, la strategia di Petrone group
La nostra azienda è nata da un’idea di mio padre che riforniva le navi da crociera, ha spiegato Pierluigi Petrone, CEO di Petrone Group, rispondendo a una domanda sull’internazionalizzazione posta dal moderatore. Negli anni abbiamo portato la nostra azienda nel mondo (9 paesi tra Europa, Asia e Stati Uniti) guardando da più angoli il prodotto farmaceutico (produzione, sviluppo e distribuzione), senza dimenticare l’offerta di servizi in outsourcing. La scelta di differenziare i nostri prodotti e servizi ci ha permesso di espanderci all’estero e di crescere anche grazie a iniziative di joint venture. Le sfide del futuro riguardano l’innovazione e per questo, ha proseguito, ci stiamo aprendo alle nuove generazioni che hanno una visione diversa e sono decisive per l’innovazione, anche alla luce dei nuovi modi di consumare. A livello geografico, ha chiosato, stiamo lavorando per rafforzare il nostro ruolo di cerniera tra il Mediterraneo e l’Europa della manifattura. In conclusione, Petrone ha sottolineato l’importanza del dialogo con aziende e istituzioni per consolidare le strategie di internazionalizzazione ma anche per combattere l’emigrazione dal Napoletano.

Il valore dell’internazionalizzazione e l’espansione globale di Adler Group
Per noi l’internazionalizzazione è stata fondamentale per avere accesso a diversi mercati, anche se abbiamo tutti i centri di comando in Italia, un paese unico per storia e cultura. Con queste parole Paolo Scudieri ha raccontato la strategia di Adler group. Scudieri ha spiegato l’importanza dei mercati extraeuropei decisivi per riuscire ad espandersi con successo a livello globale. Adler group, ha aggiunto, ha 110 impianti produttivi e nel corso del tempo ha imparato a conoscere usi e costumi di molti paesi per riuscire ad avere successo nel mondo. Anche in Asia, un mercato sempre più importante per la sua abilità nell’attrarre gli investimenti grazie alla capacità di accorciare l’intervallo di tempo tra la pianificazione degli investimenti e la loro realizzazione. Emblematico, in questo senso l’approccio della Turchia che in pochi giorni, ha spiegato, ci ha rilasciato tutta la documentazione necessaria per aprire uno stabilimento. Essere nel mondo, ha concluso Scudieri, per noi è fondamentale anche perché ci permettere di arricchirci grazie al confronto interculturale. Venendo all’Italia, occorre che essa risolva i suoi problemi strutturali, a partire dalla sovrastruttura burocratica così che gli imprenditori abbiano la possibilità di fare investimenti, creando valore per l’impresa stessa e le sue persone ma anche per la società.

La forza delle aziende familiari campane
In Campania ci sono numerose aziende familiari che stanno crescendo tanto, ha esordito Manuela Soncini, Head of Wealth Advisory, UniCredit, spiegando che sono aziende relativamente giovani (con meno di cinquant’anni di vita) e sono anche piccole. Il dato interessante, ha aggiunto, è che esse hanno superato le aziende non familiari per crescita. Queste aziende, ha precisato Soncini, hanno spesso un amministratore unico e una governance meno strutturata rispetto ad altre aziende familiari. Infine, va segnalato che i leader sono più giovani rispetto alla media delle imprese familiari nazionali.


Come il Mezzogiorno può diventare chiave per i nuovi equilibri e sviluppi del Mediterraneo

(Il Panel sul Mezziogiorno e il Mediterraneo con Luisa Benigno, Anna Del Sorbo, Amedeo Giurazza e Luigi Rapullino)

Concluso il panel dedicato alle opportunità sul mezzogiorno, il focus si è spostato sul Mediterraneo con un confronto tra Luisa Benigno CEO di GGDB/Sirio; Anna Del Sorbo, Direttore Generale di IDAL Group, Amedeo Giurazza, CEO di Vertis SGR e Luigi Rapullino, CEO di Gruppo Sideralba.

Internazionalizzazione, un’opportunità di crescita per GGDB/Sirio
La filiera della moda, ha esordito Luisa Benigno, sta attraversando un momento difficile per via degli scenari geopolitici e della pandemia, anche se il mondo del fashion ha dimostrato grande resilienza. Gli imprenditori italiani e campani hanno messo in campo una grande elasticità e anche una grande apertura verso l’estero che gli ha permesso di affrontare queste sfide. La mia azienda, ha proseguito, è stata acquisita da Golden Goose e questo ci ha consentito di crescere ampliando i nostri orizzonti e ci ha garantito un grande scambio di competenze. L’apertura ad aziende strutturate e agli investimenti, ha concluso, è un’occasione per far crescere la Campania e tutto il sistema Paese.

La leadership italiana nella cantieristica navale e la visione di Idal Group
Anna Del Sorbo, Direttore Generale di IDAL Group, nel suo intervento, ha sottolineato la centralità dell’industria del mare, particolarmente importante per una città come Napoli. L’Italia, ha spiegato Sorbo, è leader nella cantieristica navale, grazie alla costruzione di yatch, navi militari e da crociera. Punto di forza del Paese è la filiera corta che consente di avere Pmi forti in grado di rifornire i capofiliera. In questo contesto, la sostenibilità è diventata un fattore decisivo: le aziende leader stanno facendo grandi passi, mentre le aziende meno strutturate dovranno mettere in campo importanti processi di reskilling e upskilling. Saranno decisivi, ha concluso, innovazione e ricerca, per sfruttare una fase complessa che, però, può diventare un’importante opportunità.

Aggregazioni e investimenti esteri per rafforzare il tessuto imprenditoriale del Sud Italia
Che ruolo hanno le aggregazioni per la crescita delle Pmi del territorio campano? Con questa domanda Saldutti ha introdotto l’intervento di Amedeo Giurazza. CEO di Vertis SGR che ha spiegato il ruolo cruciale delle aggregazioni aziendali per accelerare lo sviluppo del tessuto imprenditoriale. Le startup, ha aggiunto, hanno uno straordinario potenziale di innovazione, soprattuto quando vengono inserite nel contesto di una grande impresa in ottica di corporate venture capital. Per competere a livello globale, ha concluso Giurazza, occorre mettere in campo aggregazioni e attirare i fondi gli investimenti, soprattutto nel Mezzogiorno.

Acciaio green, l’economia circolare e le sfide dei mercati globali
Luigi Rappulino, CEO di Gruppo Sideralba, si è focalizzato sul ruolo dell’internazionalizzazione e della sostenibilità nell’ambito della produzione dell’acciaio. Quello dell’acciaio, ha spiegato, è un settore molto complesso, che vede una competizione tra colossi, anche se Sideralba ha guadagnato un’importante quota del mercato italiano. La sostenibilità, ha proseguito, per noi è un priorità dato che produciamo l’85%dell’acciaio a partire da materiali riciclato e abbiamo raggiunto un la leadership nell’ambito dei tubi di acciaio saldato. A livello internazionale, ha spiegato Rappullino, abbiamo aperto un sito produttivo in Tunisia dove abbiamo ricevuto un importante supporto da parte delle istituzioni. Il Ceo di Sideralba ha poi spiegato che la crescita del futuro riguarderà l’espansione nel nord Europa, anche tramite lo sviluppo del trasporto su rotaia e politiche di fusione e aggregazione in grado di unire le Pmi per competere a livello globale. Il mix tra la passione delle imprese familiari e la razionalità dei manager, ha concluso, può fare la differenza.


AI, competenze e produttività: la ricetta di Microsoft per il futuro

(Carlo Calderini, Microsoft)

Microsoft ha l’ambizione di aiutare le Pmi a crescere grazie alle possibilità offerte dall’intelligenza artificiale, soprattutto nel sud Italia, anche per evitare la fuga di talenti, mettendo in contatto aziende e giovani. Con queste parole Carlo Calderini, Business Applications Corporate Lead di Microsoft Italia, ha esordito rispondendo alle domande di Nicola Saldutti nel corso dell’intervista che ha concluso il pomeriggio. Per sfruttare il potenziale dell’AI occorrono competenze, oltre che la capacità di fare le domande appropriate alle logiche dello strumento. Anche per questo, Microsoft ospita imprenditori e aziende affinché imparino a utilizzare l’intelligenza artificiale, così da creare un impatto positivo in vari ambiti. Basti pensare che chi ha partecipato a questo programma AI LAB (Learn, Adopt e Benefit) ha avuto incremento della produttività pari al 5% in pochi mesi. Anche per questo, ha concluso Calderini, occorre che l’Italia recuperi il gap in investimenti e innovazione, valorizzando al meglio i suoi talenti.
 

Le eccellenze imprenditoriali del territorio: Farvima Medicinali, Ala Spa e R-Store

(Vittorio Genna - ALA, Giancarlo Fiminiani - RStore, Mirko De Falco - Farmvima, Eugenio Amodio e Antonio Cennamo)

A conclusione della serata Enrico Lenzi ed Eugenio Amodio hanno premiato le eccellenze del territorio: Farvima Medicinali, Ala Spa e R-Strore.

Farvima Medicinali, innovazione e digitalizzazione

(Mirko De Falco, Farmvima)

Eugenio Amodio ha premiato Mirko De Falco, CEO di FARVIMA MEDICINALI per l'implementazione di avanzate soluzioni digitali volte a migliorare l'esperienza del paziente ponendo le persone al centro, e per l'investimento tecnologico in ricerca e sviluppo consentendo un'espansione internazionale di successo. Dopo aver ringraziato EY, De Falco ha ricordato l’impegno della sua famiglia e di tutti i dipendenti che ogni giorno lavorano per  portare i medicinali in tutta l’Italia. Questo premio, ha proseguito, si lega anche al ruolo dell’interporto di Nola che distribuisce i prodotti farmaceutici con tecnologie avanzate e rappresenta un sistema logistico di eccellenza. 

ALA Spa, soluzioni ingegneristiche all’avanguardia nel mondo

(Vittorio Genna, ALA)

Per la capacità di innovarsi costantemente e distinguersi in mercati internazionali e strategici posizionandosi come partner unico di riferimento per la gestione e distribuzione di soluzioni ingegneristiche ad alte prestazioni. Con queste parole, Enrico Lenzi ha premiato Vittorio Genna, co-fondatore e vicepresidente di Ala Spa. Genna, ringraziando EY, ha ricordato il ruolo dell’innovazione per competere in un mercato articolato come quello dell’aerospazio e ha sottolineato il ruolo cruciale dei giovani, oltre che l’importanza della collaborazione con le università come l’Università Parthenope e l’Università Federico II. 

 

R-STORE, innovazione, sostenibilità e tecnologia 

(Giancarlo Fimiani, R-Store)

Infine, Eugenio Amodio ha premiato Giancarlo Fimiani, CEO di R-Store per la capacità di espandere il proprio business, grazie ad una strategia aziendale solida che integra innovazione tecnologica e attenzione alla sostenibilità, generando valore e crescita per il territorio oltre a mantenere un vantaggio competitivo sia a livello nazionale che internazionale. Fimiani, nel ringraziare, ha raccontato la crescita dell’azienda sul territorio, valorizzando anche la città di Napoli che, ha detto, offre numerose possibilità, oltre che uno straordinario capitale umano. Proprio per questo, ha concluso Fimiani, desidero dedicare il premio a Napoli che ispira e spinge a crescere chi ha il coraggio di non abbandonarla.

Con l’evento di Napoli, On The Road, che ha fatto tappa anche a Bologna e Monza, è giunto al termine. A questo link è possibile rivivere tutto il percorso. 

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Da Martino Loiacono

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Dopo le tappe di Bologna e Monza, il percorso di EY “On The Road” ha fatto tappa a Napoli per un confronto tra istituzioni, aziende, associazioni di categoria e mondo universitario su innovazione e sviluppo del Mezzogiorno. Nel corso della serata premiate anche le eccellenze del territorio: Mirko De Falco, CEO di FARVIMA MEDICINALI; Vittorio Genna, co-fondatore e vicepresidente di Ala Spa e Giancarlo Fimiani, CEO di R-Store