EY disegna una strategia coraggiosa per il futuro del Paese Infrastrutture e consumi B2B, i grandi temi della prima giornata
8 ottobre 2020 – In occasione della tredicesima edizione dell’EY Capri Digital Summit “A New Brave World”, esponenti del mondo istituzionale, accademico ed economico si sono confrontati per disegnare una strategia coraggiosa per il futuro del Paese.
In apertura della due giorni Massimo Antonelli, Regional Partner dell’area MED e CEO per l’Italia di EY, ha commentato: “Si tratta di un’edizione straordinaria, del resto viviamo tempi senza precedenti che richiedono risposte altrettanto inedite. Sta cambiando il modo in cui viviamo, lavoriamo e facciamo impresa e avviare il Paese verso un percorso di crescita sostenuta è l’unica risposta possibile. A tal fine c’è bisogno di fiducia e coraggio: fiducia, per ridurre l’incertezza provata nel mese di settembre dal 53% del campione preso in esame, che ne ha di fatto limitato gli acquisti, e coraggio, per fare scelte coraggiose e dotarci di una leadership autorevole, con una visione strategica di medio-lungo periodo, fondamentale per cogliere l’opportunità offerta dagli oltre 200 miliardi di euro del programma Next Generation EU”.
Stefania Radoccia, Responsabile Mercati dell’area MED di EY, ha sottolineato: “Si stima che il deficit supererà il 10% del PIL e il debito pubblico si avvicinerà al 160%, inoltre settori strategici della nostra economia rischiano cali di fatturato molto significativi. In termini reali il pacchetto Next Generation EU vale per l’Italia 2 volte e mezzo circa gli investimenti del piano Marshall ed è da allora che il Paese non ha la possibilità di fare una manovra così espansiva. Per poter cogliere appieno questa opportunità di rilancio, è necessario attivare azioni di sviluppo mirate ad una nuova politica industriale, che sappia cogliere le specificità settoriali e i punti di forza del nostro sistema produttivo. Bisogna puntare sui settori già forti, ad alto potenziale di crescita e in forte bisogno di trasformazione, così da ottenere impatti duraturi e osservabili sulla resilienza delle imprese e sull’occupazione”.
Infrastrutture, digitale e cambiamenti nei consumi e nella produzione di beni e servizi sono i grandi temi individuati da EY - a conclusione del percorso intrapreso lo scorso giugno con Italia Riparte – dai quali passa il futuro del Paese e ai quali ha dedicato i quattro panel del Summit.
DIREZIONE ITALIA: un piano per le infrastrutture
Le possibilità di sviluppo economico e sociale del Paese passano, secondo le analisi di EY, anche dalla qualità del sistema infrastrutturale nel suo complesso che, allo stato attuale, è una conseguenza diretta dei limitati investimenti effettuati negli ultimi anni. Seppure non esista un dato puntuale sulla spesa complessiva per infrastrutture in Italia, gli investimenti totali nel settore sono passati da circa 110 miliardi di euro del 2014 a circa 133 miliardi di euro del 2019, con un tasso di crescita annuale del 3%. L’incidenza di tali investimenti sul PIL in Italia è cresciuta dal 6,8% del 2014 al 7,5% del 2019, segnando comunque una certa distanza rispetto ad altre economie europee (Germania e Spagna circa 9% e Francia circa 11%). In questo orizzonte temporale la spesa pubblica in infrastrutture si è attestata intorno al 2% del PIL, a fronte di una media EU di circa il 2,9%.
Appare quindi evidente come la ripartenza post Covid-19 richieda interventi urgenti per garantire il mantenimento di adeguati livelli di competitività del Paese, mediante un piano straordinario di investimenti infrastrutturali che tenga conto di specifiche considerazioni di natura finanziaria sull’uso delle risorse pubbliche e private e di come la crisi in atto abbia reso evidente la necessità di ripensare fabbisogni e priorità.
“Sono tre le principali sfide da affrontare per favorire l’accelerazione - ha commentato Marco Daviddi, EY Strategy and Transactions leader per l’area Med - il completamento delle infrastrutture strategiche per il trasporto di beni e persone; un grande piano di manutenzione e ammodernamento delle opere esistenti; un intervento organico, strategico e coraggioso al fine di rivedere e ripensare le aree metropolitane. Intervenire sulla dotazione infrastrutturale del nostro Paese è fondamentale per sostenere nel breve termine la crescita e l’occupazione, consentire alle imprese e ai cittadini di perseguire i processi di trasformazione che Covid-19 ha accelerato e rendere il nostro sistema sociale e produttivo più resiliente”.
Risollevare l’economia mediante ingenti investimenti in grandi opere strategiche nel comparto delle infrastrutture è quindi focale per la ripresa dell’economia. Si calcola infatti che ogni euro speso nel settore si trasformi in 2,5 euro di PIL nel medio periodo. Si stima che le risorse del Recovery Plan possano consentire un incremento di circa il 25% della spesa pubblica per investimenti nei prossimi 5 anni, con un impatto annuo pari a circa lo 0,5% del PIL dell’anno 2019. D’altra parte, la vera sfida è creare le condizioni affinché queste risorse possano efficacemente mobilitare e aggregare anche un volume crescente di risorse private. Le analisi di EY stimano un valore compreso tra i circa 150 e 200 miliardi di euro di investimenti complessivi in infrastrutture nei prossimi cinque anni che le risorse addizionali del Recovery Fund potrebbero mobilitare, con un impatto annuo pari al 1,8% del PIL del 2019.
Un ruolo cruciale rivestono in questo contesto gli investimenti in ambito Infratech, una commistione ormai indissolubile tra infrastrutture digitali e fisiche per nuovi ecosistemi urbani a supporto del cittadino in ottica di sostenibilità, sicurezza e resilienza.
NEW BTB NEEDS: dalla produzione alla vendita
La discontinuità economica rappresentata dal Covid-19 ha imposto alle aziende del settore B2B la necessità di accelerare il percorso di innovazione, digitalizzazione e route to market, sia per sopravvivere nel breve periodo e in vista del calo previsto nel PIL nel 2020 (stimato tra il 12 e il 15%) sia per ottenere un vantaggio competitivo in un mercato che si prevede comunque in ripresa nel 2021 e in crescita negli anni successivi. Se la priorità in questo momento è la messa in sicurezza del business nel breve termine, con un’attenzione particolare alla resilienza finanziaria e operativa, i pilastri per sostenere la trasformazione e programmare la crescita per le aziende B2B italiane sono: innovazione e intelligenza condivisa per creare sistemi connessi e sviluppare prodotti e servizi all’avanguardia; sostenibilità della filiera, intesa non soltanto come sostenibilità ambientale, ma anche come sistema industriale asset light e agile; digitalizzazione, che porta con sé i concetti di automazione, remotizzazione e connessione.
La tredicesima edizione dell’EY Capri Digital Summit è sostenuta dai Partner Abaco Group, Almaviva, Fandango Club, IBM, Microsoft, Pearson, SAP, SAS e Service Now.
Capri 2020 è anche social: è possibile seguire l’evento in tempo reale sull'account Twitter @EY_Italy e l’hashtag #EYCapri, oltre all’account ufficiale di Linkedin (EY).