Italiani popolo di viaggiatori
Uno dei dati più emblematici dell'Osservatorio è la percentuale da record, 89% (in crescita di 4 punti rispetto al 2022), di cittadini dei Paesi presi in esame ha in previsione di fare almeno un viaggio nel 2023, mentre un cittadino su cinque pensa di aumentare i viaggi rispetto all'anno scorso.. Il desiderio di viaggiare è particolarmente sentito tra gli italiani: l'88% dichiara di voler mantenere o incrementare la frequenza dei propri viaggi e solo l'8% non ha in programma alcun viaggio nell'anno in corso. In quanto a destinazioni di viaggio, 3 europei su 4 si muoveranno all'interno del proprio Paese, 3 europei su 5 prevedono di viaggiare in un Paese del Vecchio Continente, circa il 20% oltre i confini europei. Tra le mete preferite per le vacanze in Europa la Spagna è al primo posto, seguita da Italia e Francia. Orizzonte nettamente diverso per i viaggi di lavoro, la cui situazione permane ben al di sotto dei livelli pre-pandemia. Per il 2023 è prevista una leggera ripresa del settore che nel complesso è stato fortemente influenzato dall'affermarsi dei modelli di lavoro digitale da remoto. Infatti, solo il 26% degli interpellati dichiara di effettuare almeno un viaggio per motivi professionali, appena due punti percentuali in più rispetto al 2022.
Attenzione alla spesa e workation
Con il rientro dell'emergenza sanitaria, l'attenzione si sposta su un fattore che potrebbe influire sui viaggiatori ovvero la crescita dell'inflazione e il conseguente diminuito potere d'acquisto dei viaggiatori. Nello specifico, i test psicologici impliciti effettuati durante l'Osservatorio e che permettono di sondare le motivazioni inconsce, individuano una spiccata propensione al risparmio rispetto alla spesa, al punto che 2 persone su 3 sarebbero disposte a cambiare le proprie abitudini di viaggio a causa di una riduzione del proprio potere di acquisto. In tal senso è interessante osservare che la predisposizione è a diminuire il numero dei viaggi o la loro durata, ma senza rinunciare a fattori come qualità e comfort. Ma c'è anche un 19% di persone che pur in una condizione di recessione economica non rinuncerebbe a viaggiare, sacrificando piuttosto altre voci di spesa.
Tra le tendenze rilevate dall'Osservatorio cresce l'interesse nei confronti dei viaggi di natura ibrida che uniscono motivi di lavoro e vacanza in forme differenti. Tra queste emerge in particolare il fenomeno workation, già per altro rilevato nella precedente edizione, che procede in considerazione dell'evoluzione delle abitudini lavorative e del confine sempre meno netto tra viaggio di vacanza o per questioni professionali. In realtà la percentuale che indica la workation come motivo di viaggio è ancora bassa (6%), ma sale al 36% tra coloro, soprattutto i più giovani, che si dichiarano interessati a tale soluzione per un prossimo futuro.
Viaggi sempre più green e connessi specie per la Generazione Z
L'impatto ambientale è un fattore che influenza sempre di più comportamenti e intenzioni di viaggio e nell'Osservatorio questo tema è stato analizzato da diversi punti di vista. Dai test impliciti è risultato che per 1 persona su 2 l'impatto ambientale è un fattore importante per le proprie scelte, mentre 2 su 3 dimostrano un atteggiamento implicito di preoccupazione verso i temi ambientali. Una sensibilità verso i viaggi green dimostrata anche dal fatto che 6 viaggiatori su 10 sarebbero disposti a pagare costi aggiuntivi per compensare le emissioni di CO2. Nei comportamenti effettivi però la sostenibilità viene messa sulla bilancia con altri driver di scelta come il prezzo e la durata del viaggio. In ogni caso emerge la tendenza ad una sempre maggiore attenzione ai viaggi sostenibili trainata dall'interesse dei più giovani e dalla crescente disponibilità di informazioni e offerte commerciali sui viaggi green. E a proposito di giovani della Generazione Z, sono loro che dimostrano una spiccata propensione a viaggiare, ad essere maggiormente influenzati dalla sostenibilità nelle loro scelte e per questo ad avere necessità di informazioni sulle opzioni di viaggio sostenibili. Inoltre, la maggioranza dei giovani viaggiatori si dichiara disponibile a pagare un extra per compensare le emissioni. Attenzione all'ambiente, ma anche connettività caratterizzano i trend di viaggio del 2023 e del prossimo futuro. Le nuove generazioni si aspettano, tra l'altro, esperienze digitali “one-click” al momento della prenotazione, oltre a una connettività costante durante tutto il viaggio e la vacanza.
I servizi aggiuntivi più richiesti dai viaggiatori
Tra i trend segnalati dall'Osservatorio, importanti indicazioni riguardano la tipologia di servizi gratuiti maggiormente apprezzati dai viaggiatori. Al primo posto delle preferenze vengono indicati i servizi relativi alla gestione di eventuali ritardi e disservizi, con particolare riferimento a rimborsi e bonus automatici, oltre alla possibilità di avere informazioni tempestive specie tramite canali digitali. Un'altra priorità è rappresentata dal poter usufruire di booking maggiormente flessibili che ad esempio permettano di bloccare una prenotazione per un certo periodo di tempo senza dover pagare extra. Nel complesso la gamma dei servizi gratuiti richiesti è comunque piuttosto ampia e diversificata al pari di quella dei servizi accessori a pagamento. Proprio per questo appare sempre più indicata per gli operatori del settore un'offerta quanto più possibile su misura per tipologia di viaggiatore, come anche sottolineato dal fatto che 2 interpellati su 3 dichiarano che la personalizzazione dell'esperienza di viaggio rappresenta un importante fattore di scelta.