L’impegno di EY nella costruzione di un “better working world” passa prima di tutto attraverso il coinvolgimento diretto dei giovani, anche con la realizzazione di progetti dedicati al supporto e alla formazione professionale delle nuove generazioni. È con questo spirito che EY ha aderito allo Youth 7, l’unico gruppo ufficialmente riconosciuto dalle istituzioni attraverso il quale gli under 30 possono elaborare e presentare proposte ai Capi di Stato del G7. Un momento di ascolto e dialogo con gli under 30, che prosegue il percorso avviato con il progetto RiGenerazioni, il roadshow di EY che si è svolto nei primi mesi del 2024 nei principali atenei del Paese, e la Road to Y7, progetto che ha visto coinvolti gli studenti del network EY Campus Ambassador (il programma di formazione e mentorship dedicato agli studenti universitari), i giovani under 35 di EY stessa e i talenti selezionati dalla Business Community EY.
Quale occasione migliore del G7 per permettere ai giovani di far sentire la propria voce in ottica di costruzione di un mondo più sostenibile, innovativo ed inclusivo? Durante il Summit, andato in scena a Roma dal 20 al 24 maggio, sono state raccolte le loro idee e le proposte, emerse nel corso di diverse occasioni di confronto con i leader nel mondo aziendale, delle organizzazioni internazionali e della politica, con specifico riferimento a 4 macro-temi globali, che rappresentano perfettamente l’impegno sociale di EY: sostenibilità ambientale e cambiamenti climatici; inclusione e pari opportunità; innovazione e trasformazione digitale; new skills, imprenditorialità e futuro del lavoro.
Al Summit hanno partecipato circa 300 ragazzi provenienti da 10 Paesi, e le loro idee sui temi in agenda al G7 sono state raccolte dai delegati di ciascun Paese (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti) e rielaborate in un comunicato finale consegnato ad Elisabetta Belloni, Sherpa di Palazzo Chigi del G7.